C Falsembiante

“I’ fo sì fintamente ogne mio fatto
Che Proteusso, che già si solea
Mutare in tutto ciò ched e’ volea,
Non seppe unquanche il quarto di baratto
Come fo io, che non tenni ancor patto,
E nonn-è ancor nessun che se n’adea,
Tanto non stea commeco o mangi o bea
Che nella fine no·gli faccia un tratto.
Chéd i’ so mia fazzon sì ben cambiare
Ched i’ non fui unquanche conosciuto
In luogo, tanto vi potesse usare:
Ché chi mi crede più aver veduto,
Cogli atti miei gli so gli occhi fasciare,
Sì ch’e’ m’à incontanente isconosciuto.

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