CXXVI Falsembiante

“Que’ che non pensa d’aver l’armadure
Ch’i’ v’ò contate, o ver preziosi vini,
O ver di be’ sacchetti di fiorini,
Le mie sentenze lor fìer troppo dure.
Né non si fidi già in escritture,
Ché saccian che co’ mie’ mastri divini
I’ proverò ched e’ son paterini
E farò lor sentir le gran calure.
Od i’ farò almen ch’e’ fien murati,
O darò lor sì dure penitenze
Che me’ lor fôra ch’e’ non fosser nati.
A Prato ed a Arezzo e a Firenze
N’ò io distrutti molti e iscacciati:
Dolente è que’ che cade a mie sentenze”.

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