LXVI Amico

“Se·ttu ài altra amica procacciata,
O ver che·ttu la guardi a procacciare,
E sì non vuo’ per ciò abandonare
La prima cu’ à’ lungo tempo amata,
Se·ttu a la novella à’ gioia donata,
Sì dì ch’ella la guardi di recare
In luogo ove la prima ravisare
No·lla potesse, ché seria smembrata.
O s’ella ancor ne fosse in sospezzone,
Fa saramenta ch’ella t’aggia torto,
Ch’unque ver’ lei non fosti i·mesprigione;
E s’ella il pruova, convien che sie acorto
A dir che forza fu e tradigione:
Allor la prendi e sì·lle ‘nnaffia l’orto.

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