XLII L’Amante

“Ragion, tu sì mi fai larga proferta
Del tu’ amor e di te, ma i’ son dato
Del tutto al fior, il qual non fia cambiato
Per me ad altr’amor: di ciò sie certa.
         Né non ti vo’ parlar sotto coverta:
Che s’i’ mi fosse al tutto a·tte gradato,
Certana sie ch’i’ ti verrè’ fallato,
Che ch’i’ dovesse aver, o prode o perta.
         Allora avrè’ fallato a·llui e te,
E sì sarei provato traditore,
Ched i’ gli ò fatto saramento e fé.
Di questo fatto non far più sentore,
Ché ‘l Die d’Amor m’à·ssì legato a·ssé
Che·tte non pregio e lui tengo a signore”.

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