XXXIV L’Amante

Pianto, sospiri, pensieri e afrizione
Ebbi vernando in quel salvaggio loco,
Ch’pena de·ninferno è riso e gioco
Ver’ quella ch’i’ soffersi a la stagione
         Ch’Amor mi mise a tal distruzione
Ch’e’ no·mi die’ soggiorno assà’ né poco:
Un’or mi tenne in ghiaccio, un’altra ‘n foco.
Molto m’attenne ben sua promessione,
         Ma non di gioia né di nodrimento:
Ch’e’ di speranza mi dovea nodrire
Insin ched e’ mi desse giuggiamento.
         Digiunar me ne fece, a ver vo dire;
Ma davami gran pezze di tormento,
Con salsa stemperata di languire.

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