CCXXVII (Senza titolo)

“Figliuola mia, per Dio e per merzede,
Aggie pietà di quel leal amante,
Che per te à soferte pene tante
Che dir no’l ti poria, in buona fede.
In nessun altro idio che·tte non crede,
E tuttora a·cciò è stato fermo e stante:
Figliuola mia, or gli fa tal sembiante
Ch’e’ sia certano di ciò ch’or non vede”.
Bellacoglienza disse: “I’ gli abandono
E me e ‘l fiore e ciò ch’i’ ò ‘n podere,
E ched e’ prenda tutto quanto in dono.
Per altre volte avea alcun volere,
Ma nonn-era sì agiata com’or sono:
Or ne può fare tutto ‘l su’ piacere”.

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