Le rime LXXIII

Sennuccio, la tua poca personuzza,

Onde di' che deriva il desiuzzo

Il qual ti fa portare il cappucciuzzo

Cosí polito in su l'assettatuzza,

Quando tu ti vestisti d'una uzza (1)

Ch'era vergata d'uno scaccatuzzo, (2)

E che n'andavi in sul tuo ronzinuzzo,

Spesso ambiando con la pochettuzza, (3)

io mi pensava di darti copiuzza

Di quella donna che miri fisuzzo,

Credendo avessi alcuna bontaduzza;

E t'ho trovato memoria scioccuzza,

Sì ch'io non ti vo' più per fedeluzzo,

Così sa' far di me mala scusuzza.

1) Uzza, tonachetta guarnacchino

2) listata da un contigio a scacchi

3) pochettuzza, fisicuzzo

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