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XLV Ragione

“Ancor non vo’ t’incresca d’ascoltarmi: Alquanti motti ch’i’ voglio ancor dire A ritenere intendi e a udire, Ché non potresti aprender miglior’ salmi.          Tu sì à’ cominciato a biasimarmi Perch’i’ l’Amor ti volea far fuggire, Che fa le genti vivendo morire: E tu ‘l saprai ancor se no·lo spalmi!          Sed i’ difendo a […]

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XLIV Ragione

“Quel Socrato dond’i’ ti vo parlando, Sì fu fontana piena di salute, Della qual derivò ogne salute, Po’ ched e’ fu del tutto al me’ comando.          Né mai Fortuna no’l gì tormentando: Non pregiò sue levate né cadute; Suo’ gioie e noie per lui fur ricevute, Né ma’ su’ viso nonn-andò cambiando.          E

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Ultimo canto del Paradiso protagonista ai Giovedì di Dante.

Pietrasanta, 3 marzo 2015 Ultimo canto del Paradiso protagonista ai Giovedì di Dante. Giovedì 5 marzo, alle ore 16, presso l’aula magna del Don Lazzeri-Stagi, si conclude il viaggio di Dante con il 33° canto spiegato dai docenti Berto Corbellini Andreotti e Andrea Palla con letture della giovane attrice Sara Bertolucci. Insomma il Circolo Fratelli

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XLIII Ragione

“Amico, guarda s’ tu fai cortesia Di scondir del tu’ amor tal damigella Chente son io, che son sì chiara e bella Che nulla falta i·me si troveria.          Nel mi’ visaggio l’uon si specchieria, Sì non son troppo grossa né tro’ grella, Né troppo grande né tro’ picciolella: Gran gioia avrai se m’ài in

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XLII L’Amante

“Ragion, tu sì mi fai larga proferta Del tu’ amor e di te, ma i’ son dato Del tutto al fior, il qual non fia cambiato Per me ad altr’amor: di ciò sie certa.          Né non ti vo’ parlar sotto coverta: Che s’i’ mi fosse al tutto a·tte gradato, Certana sie ch’i’ ti verrè’

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XLI Ragione

“Del dilettar noi, vo’ chiti tua parte”, Disse Ragion, “né che sie sanz’amanza, Ma vo’ che prendi me per tua ‘ntendanza: Che’ttu non troverai i·nulla parte          Di me più bella (e n’aggie mille carte), Né che·tti doni più di dilettanza. Degna sarei d’esser reina in Franza; Sì fa’ follia, s’ tu mi getti a

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XL L’Amante

I’ le dissi: “Ragion, or sie certana, Po’ che Natura diletto vi mise, In quel lavor, ched ella no’l v’asise Già per niente, ché non è sì vana,          Ma per continuar la forma umana; sì vuol ch’uon si diletti in tutte guise Per volontier tornar a quelle asise, Ché ‘n dilettando sua semenza grana.

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XXXIX Ragione

“Di trareti d’amar nonn-è mia ‘ntenza”, Disse Ragion, “né da ciò non ti butto, Ch’i’ vo’ ben che·ttu ami il mondo tutto, Fermando in Gesocristo tu’ credenza.          E s’ad alcuna da’ tua benvoglienza, Non vo’ che·ll’ami sol per lo didutto Né per diletto, ma per trarne frutto, Ché chi altro ne vuol cade in

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