Canto XXIII

[Canto XXIII, dove si tratta come l’auttore vide la Beata Virgine Maria e li abitatori de la celestiale corte, de la quale mirabilemente favella in questo canto; e qui si prende la nona parte di questa terza cantica.] Come l’augello, intra l’amate fronde, posato al nido de’ suoi dolci nati la notte che le cose […]

Canto XXII

[Canto XXII, nel quale si tratta di quelli medesimi che nel precedente capitolo, qui sotto il titolo di Santo Maccario e di Santo Romoaldo; e infine dispitta il mondo e la sua picciolezza e le cose mondane, ripetendo e mostrando tutti li pianeti per li quali è intrato; ed entra con Beatrice nel segno d’i […]

Canto XXI

[Canto XXI, nel quale si monta ne la stella di Saturno, che è il settimo pianeto; e qui comincia la settima parte, e come Pietro Dammiano solve alcune questioni.] Già eran li occhi miei rifissi al volto de la mia donna, e l’animo con essi, e da ogne altro intento s’era tolto. E quella non […]

Canto XX

[Canto XX, nel quale ancora suonano nel becco de l’Aquila certe parole per le quali apprende di conoscere alcuni di quelli spirti de li quali quella Aquila è composta.] Quando colui che tutto ‘l mondo alluma de l’emisperio nostro sì discende, che ‘l giorno d’ogne parte si consuma, lo ciel, che sol di lui prima […]

Canto XIX

[Canto XIX, nel quale li spiriti ch’erano ne la stella di Iove insieme conglutinati in forma d’aguglia, ad una voce solvono uno grande dubbio, e abominano e infamano tutti li re cristiani che regnavano ne l’anno di Cristo MCCC.] Parea dinanzi a me con l’ali aperte la bella image che nel dolcefrui liete facevan l’anime […]

Canto XVIII

[Canto XVIII, nel quale si monta ne la stella di Giove, e narrasi come li luminari spirituali figuravano mirabilmente.] Già si godeva solo del suo verbo quello specchio beato, e io gustava lo mio, temprando col dolce l’acerbo; e quella donna ch’a Dio mi menava disse: «Muta pensier; pensa ch’i’ sono presso a colui ch’ogne […]

Canto XVII

[Canto XVII, nel quale il predetto messer Cacciaguida solve l’animo de l’auttore da una paura e confortalo a fare questa opera.] Qual venne a Climenè, per accertarsi di ciò ch’avëa incontro a sé udito, quei ch’ancor fa li padri ai figli scarsi; tal era io, e tal era sentito e da Beatrice e da la […]

Canto XVI

[Canto XVI, nel quale il sopradetto messer Cacciaguida racconta intorno di quaranta famiglie onorabili al suo tempo ne la cittade di Fiorenza, de le quali al presente non è ricordo né fama.] O poca nostra nobiltà di sangue, se glorïar di te la gente fai qua giù dove l’affetto nostro langue, mirabil cosa non mi […]

Canto XV

[Canto XV, nel quale messere Cacciaguida fiorentino parla laudando l’antico costume di Fiorenza, in vituperio del presente vivere d’essa cittade di Fiorenza.] Benigna volontade in che si liqua sempre l’amor che drittamente spira, come cupidità fa ne la iniqua, silenzio puose a quella dolce lira, e fece quïetar le sante corde che la destra del […]

Canto XIV

[Canto XIV, nel quale Salamone solve alcuna cosa dubitata; e montasi ne la stella di Marte. La quinta parte comincia qui.] Dal centro al cerchio, e sì dal cerchio al centro movesi l’acqua in un ritondo vaso, secondo ch’è percosso fuori o dentro: ne la mia mente fé sùbito caso questo ch’io dico, sì come […]