CCXX (Senza titolo)

Venusso, che d’assalire era presta,
Sì comanda a ciascun ched e’ s’arenda
O che la mercé ciascheduno atenda,
Ch’ella la guarda lor tratutta presta.
E sì lor à giurato, per sua testa,
Ched e’ non fia nessun che si difenda,
Ch’ella de la persona no·gli afenda:
E così ciaschedun sì amonesta.
Vergogna sì respuose: “I’ non vi dotto.
Se nel castel non fosse se non io,
Non crederei che fosse per voi rotto.
Quando vi piace intrare a·lavorio,
Già per minaccie no·mi ‘ntrate sotto,
Né vo’ né que’ che d’amor si fa dio”.

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