CLXXXIII La Vecchia

“Da l’altra parte elle son franche nate:
La legge sì·lle trâ di lor franchezza,
Dove Natura per sua nobilezza
Le mise quando prima fur criate.
Or l’à la legge sì condizionate
Ed àlle messe a sì gran distrezza,
Che ciascheduna volontier s’adrezza
Come tornar potesse a franchitate.
Vedi l’uccel del bosco quand’è ‘n gabbia:
E’ canterà di cuor, ciò vi fi’aviso,
Ma no·gli piace vivanda ch’egli abbia;
Ché Natur’a franchezza l’à sì miso
Che giorno e notte de l’uscirne arrabbia,
Nonn-avrà tanto miglio o grano o riso.

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