LXVII Amico

“E se·ttua donna cade i·mmalatia,
Sì pensa che·lla faccie ben servire,
Né·ttu da·llei giamai non ti partire;
Dàlle vivanda ch’a piacer le sia;
E po’ sì·lle dirai: “Anima mia,
Istanotte ti tenni i·mmio dormire
intra·lle braccia, sana, al me’ disire:
Molto mi fece Idio gran cortesia,
Che mi mostrò sì dolze avisione”.
Po’ dica, ch’ella l’oda, come saggio,
Che per lei farà’ far gran processione,
O·ttu n’andrà’ in lontan pellegrinaggio,
Se Gesocristo le dà guerigione.
Così avrai il su’ amor e ‘l su’ coraggio”.

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