LXXV L’Amante e Ricchezza

Col capo inchin la donna salutai,
E sì·lla cominciai a domandare
Del camin ch’uomo apella TroppoDare.
Quella rispose: “Già per me no’l sai;
E se ‘l sapessi, già non vi ‘nterrai,
Chéd i’ difendo a ciaschedun l’entrare
Sed e’ nonn-à che spender e che dare,
Sì farai gran saver se·tte ne vai:
Ch’unquanche non volesti mi’ acontanza,
Né mi pregiasti mai a la tua vita.
Ma or ne prenderò buona vengianza:
Ché sie certano, se·ttu m’ài schernita,
i’ ti darò tormento e malenanza,
Sì ch’e’ me’ ti varria avermi servita”.

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