LXXXI Dio d’Amor e Falsembiante

Lo Dio d’Amor sorrise, quando udìo
AstinenzaCostretta sì parlare,
E disse: “Qui à gente d’alt’affare!
Dì, Falsembiante, se·tt’aiuti Idio,
S’i’ ti ritegno del consiglio mio,
Mi potrò io in te punto fidare?”.
“Segnor mio sì, di nulla non dottare,
Ch’altro ch’a lealtà ma’ non pens’io”.
“Dunqu’è cotesto contra tua natura”.
“Veracemente ciò è veritate,
Ma tuttor vi mettete in aventura!
Mai i·lupo di sua pelle non gittate,
No·gli farete tanto di laidura,
Se voi imprima no·llo scorticate”.

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