VIII L’Amante

Se mastro Argusso, che fece la nave
In che Giason andò per lo tosone,
E fece a conto regole e ragione
E le diece figure, com’on save,
Vivesse, gli sarebbe forte e grave
Multiplicar ben ogne mia quistione
Ch’Amor mi move, sanza mesprigione;
E di ciascuna porta esso la chiave,
Ed àllemi nel cor fermate e messe
Con quella chiavicella ch’i’ v’ò detto,
Per ben tenermi tutte sue promesse:
Per ch’io a·ssue merzé tuttor mi metto;
Ma ben vorrè’ che, quando gli piacesse,
E’ m’alleggiasse il mal che·ssì m’à stretto.

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