Le rime LXI

Donne, i' non so di ch'i' mi prieghi Amore,

Ch'ello m'ancide, e la morte m'è dura,

E di sentir lui meno ho più paura.

Nel mezzo de la mente mia risplende

Un lume de' belli occhi ond'io son vago,

Che l'anima contenta.

Ver è ch'ad ora ad ora indi discende

Una saetta, che m'asciuga il lago

Del cor pria che sia spenta:

Ciò face Amor qual volta mi rammenta

La dolce mano e quella fede pura

Che doveria mia vita far sicura.

Se quella in cui li mie' sospir' si stanno,

Vedesse siccom'io la veggio bella

Nell'allumata mente,

Vedesse li pensier', ch'al cor sen vanno,

Accendersi di lei come facella.

Ma ciò non può saper se non chi '1 sente,

S'Amor nol fa; e quel sen dà men cura,

Quanto l'anima mia più nel scongiura.

O donne, che d'Amore angeli siete,

Quando questa gentil a voi s'appressa,

Di me ricordi a voi.

Guardate infra le belle, e lei vedrete,

Che li atti suoi diranno: "Quest'è dessa

Che sì adorna noi".

Fate volgere a me li pensier' suoi

Pur con sospiri, che la parladura

Di quel che fece lei nolle sia scura.

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