Le rime LXII

Deh, piangi meco tu, dogliosa petra,

Perché s'è Petra en così crudel porta

Entrata che d'angoscia el cor me 'npetra;

Deh, piangi meco, tu che la tien' morta:

ch'eri già bianca, e or se' nera e tetra,

De lo colore suo tutta distorta;

E quanto più ti priego, più s'arretra

Petra d'aprirme, ch'io la veggia scorta.

Aprimi, petra, si ch'io Petra veggia

Ben sen dorria sovente.

Come nel mezzo di te, crudel, giace,

Ché 'l cor mi dice ch'ancor viva seggia.

Che se la vista mia non è fallace,

Il sudore e l'angoscia già di scheggia

Petra è di fuor che dentro petra face.

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