Le rime VIII

Non mi poriano già mai fare ammenda

Del lor gran fallo gli occhi miei, sed elli

Non s'accecasser, poi la Garisenda

Torre miraro co' risguardi belli,

E non conobber quella (mal lor prenda)

Ch'è la maggior de la qual si favelli:

Però ciascun di lor voi' che m'intenda

Che già mai pace non farò con elli;

Poi tanto furo, che ciò che sentire

Doveano a ragion senza veduta,

Non conobber vedendo; onde dolenti

Son li miei spirti per lo lor fallire,

E dico ben, se 'l voler non mi muta,

Ch'eo stesso li uccidrò, que' scanoscenti.

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