Le rime XLVIII

Se vedi li occhi miei di pianger vaghi

Per novella pietà che 'l cor mi strugge,

Per lei ti priego che da te non fugge,

Signor, che tu di tal piacere i svaghi:

Con la tua dritta man, cioè, che paghi

Chi la giustizia uccide e poi rifugge

Al gran tiranno, del cui tosco sugge

Ch'elli ha già sparto e vuol che 'l mondo allaghi;

E messo ha di paura tanto gelo

Nel cor de' tuo' fedei che ciascun tace.

Ma tu, foco d'amor, lume del cielo,

Questa vertù che nuda e fredda giace,

Levala su vestita del tuo velo,

Ché sanza lei non è in terra pace.

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