Le rime XVI

Ad autore ignoto in risposta ad un

componimento sconosciuto, sul mal d'amore che

non pesa la sesta parte della dolcezza e del bene

che l'amore stesso può dare all'uomo.

Com più vi fere Amor co' suoi vincastri,

Più li vi fate in ubidirlo presto,

Ch'altro consiglio, ben lo vi protesto,

Non vi si può già dar: chi vuol, l'incastri.

Poi, quando fie stagion, coi dolci impiastri

Farà stornarvi ogni tormento agresto,

Ché 'l mal d'Amor non è pesante il sesto

Ver' ch'è dolce lo ben. Dunque ormai lastri

Vostro cor lo cammin per seguitare

Lo suo sommo poder, se v'ha sì punto

Come dimostra 'l vostro buon trovare;

E non vi disviate da lui punto,

Ch'elli sol può tutt'allegrezza dare

E' suoi serventi meritare a punto.

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