Le rime XVIII

De gli occhi de la mia donna si move

Un lume sì gentil che, dove appare,

Si veggion cose ch'uom non pò ritrare

Per loro altezza e per lor esser nove:

E de' suoi razzi sovra 'l meo cor piove

Tanta paura che mi fa tremare

E dicer: «Qui non voglio mai tornare»;

Ma poscia perdo tutte le mie prove:

E tornomi colà dov'io son vinto,

Riconfortando gli occhi paurusi,

Che sentiêr prima questo gran valore.

Quando son giunto, lasso, ed e' son chiusi;

Lo disio che li mena quivi è stinto:

Però proveggia a lo mio stato Amore.

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