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VIII L’Amante

Se mastro Argusso, che fece la nave In che Giason andò per lo tosone, E fece a conto regole e ragione E le diece figure, com’on save, Vivesse, gli sarebbe forte e grave Multiplicar ben ogne mia quistione Ch’Amor mi move, sanza mesprigione; E di ciascuna porta esso la chiave, Ed àllemi nel cor fermate […]

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Le 100 cartoline Alterocca che conquistarono l’Expò di Milano

Un libro, Divina Commedia. Le cartoline illustrate di Virgilio Alterocca di Pompeo De Angelis (Dalia, 2014), presenta per la prima volta al pubblico le 100 cartoline stampate nella storica tipografia Alterocca che conquistarono il primo premio all’expò di Milano del 1906. Nella sezione “Arti decorative”, Virgilio Alterocca sbaragliò la concorrenza, riportando in formato “cartolina”, accessibile

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VII L’Amante

Molto vilmente mi buttò di fora Lo Schifo, crudo, fello e oltraggioso, Sì che del fior non cred’esser gioioso, Se Pietate e Franchezza no·ll’acora; Ma prima, credo, converrà ch’eo mora, Perché ‘l me’ cor istà tanto doglioso Di quel villan, che stava là nascoso, Di cu’ no·mmi prendea guardia quell’ora. Or m’à messo in pensero

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II L’Amante e Amore

Sentendomi ismagato malamente Del molto sangue ch’io avea perduto, E non sapea dove trovar aiuto, Lo Dio d’Amor sì venne a me presente, E dissemi: “Tu·ssai veramente Che·ttu mi se’ intra·lle man caduto Per le saette di ch’i’ t’ò feruto, Sì ch’e’ convien che·ttu mi sie ubidente”. Ed i’ risposi: “I’ sì son tutto presto

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Le rime LVIX

Amore e monna Lagia e Guido ed io Possiamo ringraziare un ser costui Che ‘nd’ha partiti, sapete da cui? Nel vo’ contar per averlo in oblio: poi questi tre più non v’hanno disio, Ch’eran serventi di tal guisa in lui Che veramente più di lor non fui Imaginando ch’elli fosse iddio. Sia ringraziato Amor, che

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(Senza titolo)

Lo Di d’Amor con su’ arco mi trasse Perch’i’ guardava un fior che m’abellia, Lo quale avea piantato Cortesia Nel giardin di Piacer; e que’ vi trasse Sì tosto ch’a me parve ch’e’ volasse, E disse: “I’ sì ti tengo in mia balìa”. Alló·gli piacque, non per voglia mia, Che di cinque saette mi piagasse.

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