Le rime LVII

Saper vorria da voi, nobile e saggio,

Ciò che per me non son ben conoscente.

In due voler' travagliami il coraggio,

E combattuto son da lor sovente:

l'un vol ch'io ami donna di paraggio,

Cortese, saggia, bella e avvenente;

L'altro, ha di me ver' lui par signoraggio,

Vol che di lei non sia benevogliente.

Ond'io non saccio, d'ogni virtù sire,

A qual m'apprenda e deggia dar lo core:

Così m'hanno levato lo sentire.

Acciò richero voi, di gran valore,

Che non v'aggrevi di mandarmi a dire

In qual m'affermi, per simil tenore.

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