CCXXXI (Senza titolo)

Quand’i’ mi vidi in così alto grado, Tutti i mie’ benfattori ringraziai, E più gli amo oggi ch’i’ non feci mai, Che molto si penâr di far mi’ grado. Al Die d’Amor ed a la madre i’ bado, E a’ baron’ de l’oste chiamo assai D’esser loro fedele a sempremai E di servirgli e non […]

Dante e Sapia

Come ben sanno tutti gli stimatori del divin poeta, Sapia è la protagonista del canto XIII del purgatorio, a lei è dedicata una mostra a Colle Val D’Elsa, fino al 28 ottobre 2018. Dettagli disponibili a questo link.

CCXXX (Senza titolo)

Pe·più volte fallì’ a·llui ficcare, Perciò che ‘n nulla guisa vi capea; E·lla scarsella ch’al bordon pendea, Tuttor di sotto la facea urtare, Credendo il bordon me’ far entrare; Ma già nessuna cosa mi valea. Ma a la fine i’ pur tanto scotea Ched i’ pur lo facea oltre passare: Sì ch’io allora il fior […]

CCXXIX (Senza titolo)

Tant’andai giorno e notte caminando, Col mi’ bordon che non era ferrato, Che ‘ntra’ duo be’ pilastri fu’ arivato: Molto s’andò il mi’ cuor riconfortando. Dritt’a l’erlique venni apressimando, E·mantenente mi fu’ inginocchiato Per adorar quel bel corpo beato; Po’ venni la coverta solevando. E poi provai sed i’ potea il bordone, In quella balestriera […]

CCXXVIII (Senza titolo)

Quand’i’ udì’ quel buon risposto fino Che·lla gentil rispuose, m’inviai Ed a balestriera m’adrizzai, Ché quel sì era il mi’ dritto camino; E sì v’andai come buon pellegrino, Ch’un bordon noderuto v’aportai, E la scarsella non dimenticai, La qual v’apiccò buon mastro divino. Tutto mi’ arnese, tal chent’i’ portava, Se di condurl’al port’ò in mia […]

CCXXVII (Senza titolo)

“Figliuola mia, per Dio e per merzede, Aggie pietà di quel leal amante, Che per te à soferte pene tante Che dir no’l ti poria, in buona fede. In nessun altro idio che·tte non crede, E tuttora a·cciò è stato fermo e stante: Figliuola mia, or gli fa tal sembiante Ch’e’ sia certano di ciò […]

CCXXVI (Senza titolo)

Quando ‘l castello fu così imbrasciato E che·lle guardie fur fuggite via, Alor sì v’entrò entro Cortesia Per la figliuola trar di quello stato; E Franchezz’e Pietà da l’altro lato Sì andaron co·llei in compagnia. Cortesia sì·lle disse: “Figlia mia, Molt’ò avuto di te il cuor crucciato, Ché stata se’ gran tempo impregionata. La Gelosia […]

CCXXV (Senza titolo)

Venùs allora già più non atende, Però ched ella sì vuol ben mostrare A ciaschedun ciò ched ella sa fare: Imantenente l’arco su’ sì tende, E poi prende il brandone e sì l’accende; Sì no·lle parve pena lo scoccare, E per la balestriera il fe’ volare, Sì che ‘l castel ma’ più non si difende. […]

CCXXIV (Senza titolo)

Troppo avea quell’imagine ‘l visaggio Tagliato di tranobile fazzone: Molto pensai d’andarvi a processione E di fornirvi mie pelligrinaggio; E sì no·mi saria paruto oltraggio Di starvi un dì davanti ginocchione, E poi di notte esservi su boccone, E di donarne ancor ben gran logaggio. Ched i’ era certan, sed i’ toccasse L’erlique che di […]

CCXXIII (Senza titolo)

Venusso la sua roba à socorciata, Crucciosa per sembianti molto e fiera; Verso ‘l castel tenne sua caminiera, E ivi sì s’è un poco riposata; E riposando sì ebbe avisata, Come cole’ ch’era sottil archiera, Tra due pilastri una balestriera, La qual Natura v’avea compassata. In su’ pilastri una image avea asisa; D’argento fin sembiava, […]